Il cibo per alcuni ha un significato che va al di là della semplice fonte di nutrimento, dove il mangiare viene vissuto come un momento di soddisfazione e di sollievo personale. Tanto è vero che, in molti casi, è previsto un apposito percorso psiconutrizionale poiché si instaura un rapporto distorto con il cibo come accade nei disturbi alimentari che possono essere molto pericolosi e compromettere il classico ciclo metabolico.
Quali sono i tipi di disturbi alimentari?
I disturbi alimentari più frequenti e conosciuti sono certamente l’anoressia e la bulimia. Ma non bisogna sottovalutare né la fame notturna, né la sindrome da alimentazione incontrollata e neppure la fame nervosa. Ne soffrono tantissime persone che sentono di essere in conflitto con il proprio aspetto fisico e, dunque, in un certo senso cercano di modificarlo.
Ma è proprio questa modifica deviante che introduce processi di compromissione delle proprie funzioni alimentari. Le problematiche, tuttavia, hanno origine dal sistema nervoso e dall’assetto mentale emotivo.
C’è un’alterazione in determinati pazienti per i quali il controllo del cibo e del peso diventa praticamente ossessivo. Si ha difficoltà nel regolare la vita quotidiana dal punto di vista prettamente alimentare. Tutto ciò si riflette in problemi di natura medico e psichica.
Disturbi alimentari, a chi rivolgersi?
Ma non è solo questo. Certi problemi possono essere prevenuti o arginati nel momento in cui ci si rivolge soprattutto ad un nutrizionista che, con un percorso nutrizionale ad hoc e un piano nutrizionale personalizzato (previsto in alcuni casi) potrà accompagnare il paziente verso comportamenti più sani, come la scelta dei cibi da evitare o ad esempio la scelta di una colazione proteica, in modo da dare un ordine preciso e rigoroso ad un’alimentazione evidentemente sfasata e poco ordinata.
L’incidenza maggiore di certi casi si ha soprattutto durante l’adolescenza. Sono in particolare le donne ad avere una predisposizione maggiore verso questi disturbi. I sintomi si riconoscono sin da subito: gastrite, ansia, depressione, fasi di sovrappeso o sottopeso.
Riconoscere i segnali ed evitare che sfocino in conseguenze irreparabili è di fondamentale importanza in questi casi. Per questo motivo la figura di un nutrizionista assume un ruolo ancora più centrale.
Disturbi alimentari bambini, come agire
L’argomento in questione può riguardare spesso fasce di età infantile, tanto è vero che esistono cibi adatti per bambini. Tempo fa era meno comune trovare bambini al di sotto di una certa soglia d’età (10 anni) che soffrissero di questo tipo di problema. Oggi è molto più frequente sentire casi opposti. Questo è dovuto per lo più a ritmi di vita frenetici e accelerati che, di certo, non aiutano insieme alla divulgazione social di contenuti svariati e spesso fuorvianti.
Tra le principali cause spesso si configura un comportamento selettivo secondo il quale il bambino sceglie appositamente cosa mangiare e cosa scartare in prima linea. Una valutazione molto pericolosa se non lasciata alla discrezione di un adulto. Certe scelte sono dettate dal colore o dalla consistenza di un cibo, ad esempio.
Ma un buon genitore, in questi casi, deve saper agire perché agire si può. Basti dire che il Ministero della Salute mette a disposizione delle famiglie un numero verde a cui rivolgersi per emergenze o casi gravi. Il numero è il seguente: 800180969.
Questo non vuol dire che i genitori debbano demandare la soluzione del problema solo ed esclusivamente alle istituzioni. Tutt’altro. È fondamentale che loro partecipino attivamente al percorso di recupero terapeutico. Così come lo è non portare il bambino a sentirsi forzato di dover mangiare qualcosa contro la sua volontà. È l’atteggiamento più sbagliato che si possa mettere in atto.
Esiste una cura per i disturbi alimentari?
La cura dei disturbi alimentari è il passaggio successivo rispetto alla comprensione degli stessi. Soprattutto quando un caso è estremamente grave nel suo complesso diviene obbligatorio seguire un percorso di riabilitazione intensiva residenziale. Una sorta di ricovero in day hospital durante il quale il paziente verrà seguito da una equipe specializzata all’interno di un centro.
In questo modo se ne tengono sotto controllo i valori nutrizionali, clinici e gli aspetti psicologici, stilando una tabella di marcia volta alla definitiva guarigione. Nell’ambulatorio specialistico si attua un approccio multidisciplinare che abbraccia l’aspetto medico-clinico e la psicologia del bambino/adolescente/adulto
Unendo le due componenti si ottengono benefici e risultati positivi, coerenti con il piano di cura messo in atto. Ogni intervento, tuttavia, deve essere accompagnata da una voglia di cambiamento insita nel paziente (fascia adolescenziale/adulta), altrimenti il processo di risalita diventa più complicato. Che, come detto precedentemente, deve essere necessariamente accompagnato da un percorso con un nutrizionista.
La variabilità soggettiva, dunque, è un fattore da considerare eccome, tanto è vero che non tutti i pazienti riescono a guarire in tempi brevi o del tutto. Qualcuno ci mette molto più tempo del consueto. Essere tempestivi nel trovare la migliore soluzione ad un problema che può essere bulimico o di altra natura aumenta le possibilità di esito positivo della terapia.
In cosa consiste il trattamento per i disturbi alimentari?
I disturbi alimentari possono essere curati attraverso trattamenti specifici e di gruppo che hanno ricadute sul piano medico e psichico. A seconda dei casi il trattamento può essere più o meno intensivo e implica livelli di differenziazione che variano da paziente a paziente.
I casi più gravi necessitano di un ricovero ospedaliero, mentre per altri basta anche un intervento domiciliare o residenziale attraverso il quale combattere il disagio. In questo caso entra in gioco un sostegno familiare quanto mai determinante e che, spesso e volentieri, vale persino di più rispetto alla cura medica classica.
L’interazione tra familiare e paziente, da questo punto di vista, assume una valenza vitale. Tappa fondamentale, imprescindibile, del processo di rinascita. Certi atteggiamenti emozionali e mentali creati intorno al soggetto forniscono le migliori condizioni affinché possa esserci un processo di guarigione quanto più accelerato e consono possibile.
Il trattamento domiciliare, soprattutto rivolto a bambini e adolescenti, presenta risvolti più che positivi in rapporto all’ambito ambulatoriale. In poche parole il mix tra intervento a casa e intervento in ospedale produce effetti benefici sulla terapia complessiva.