Secondo numerosi studi effettuati durante i periodi di pandemia mondiale, è stato dimostrato che si è verificata una maggiore incidenza di casi affetti da COVID-19 in persone in forte sovrappeso. È stato osservato, infatti, che il decorso della malattia è molto più lungo e grave nei soggetti con obesità, sono tantissimi casi registrati in Francia, dove questi pazienti sono stati ricoverati in terapia intensiva, ed è stato necessario l’utilizzo della ventilazione artificiale.
Oltre a tutte le misure cautelative da mantenere per ridurre notevolmente i casi di contagio, è fondamentale anche studiare e monitorare le aree geografiche in cui è presente un tasso maggiore di obesità.
Perché per i pazienti obesi il decorso è più grave?
Le motivazioni per le quali l’obesità rappresenta un rischio maggiore in caso di COVID-19, sono svariate. In primo luogo, possiamo affermare che l’eccesso di grasso localizzato proprio nella zona toracica/addominale, comprime le vie respiratorie e quindi, può comportare maggiori problematiche in caso di COVID. Le persone con obesità, inoltre, necessitano di volumi di ossigeno maggiori rispetto a quelli normali e presentano anche un sistema cardiocircolatorio già particolarmente compromesso.
I soggetti con obesità possiedono un sistema immunitario abbastanza debole, con infiammazioni e squilibri dovuti proprio allo stato di sovrappeso. L’obesità è sicuramente una malattia molto frequente in Italia, che in alcune aree geografiche è molto più comune e frequente.
Inoltre, i periodi di pandemia mondiale, che ci hanno obbligato a restare in casa per lunghi mesi, hanno influito negativamente sullo stile di vita quotidiano di ognuno di noi. Prenderci cura del nostro corpo, mantenendo uno stile di vita sano e svolgendo costantemente un’adeguata attività motoria, aiutano a rafforzare il sistema immunitario e in caso di Covid, a ridurre i rischi di un decorso grave.
L’obesità: effetti della malattia
Come abbiamo già detto, l’obesità è una malattia a tutti gli effetti e nel nostro paese, sono davvero tantissimi i pazienti in sovrappeso. Esistono, inoltre, diversi casi di obesità, più o meno gravi, che provocano al paziente una serie di complicanze cliniche. Pertanto, è necessario, intervenire il prima possibile modificando il regime alimentare e praticando regolarmente l’attività fisica.
L’obesità inoltre, può comportare nel corso del tempo la presenza di ulteriori malattie, come ad esempio, quelle cardiovascolari, oncologiche, neurodegenerative, depressione e diabete. Infine, abbiamo già anticipato quanto l’obesità rappresenti un fattore di rischio per i pazienti affetti da Covid-19.
La pandemia ha influito sui casi di obesità?
Durante i periodi di pandemia mondiale, siamo stati costretti a causa del lockdown a restare gran parte del tempo in casa, senza poter uscire e mantenere le nostre abitudini quotidiane. I lunghi mesi di chiusura forzata hanno sicuramente influito negativamente sui casi dei soggetti in sovrappeso e in quelli con obesità.
Restando in casa, la maggior parte delle persone non ha potuto mantenere un regime alimentare sano, ma soprattutto, non ha potuto svolgere una costante e regolare attività motoria, fondamentale per la nostra salute e per la nostra forma fisica.
In questo modo, i casi di obesità sono notevolmente cresciuti e si sono aggravati. In generale, la pandemia ha avuto un’incidenza negativa anche su soggetti sani senza problematiche relative al sovrappeso, poiché, ha influito negativamente sull’umore e lo stato d’animo delle persone, che nella maggior parte dei casi, hanno iniziato a scaricare lo stress e la tensione proprio sul cibo.
Pazienti fragili per gli effetti dell’obesità
Abbiamo già detto quanto l’obesità possa avere tantissimi effetti negativi sul nostro corpo e sul nostro organismo. Con l’arrivo della pandemia, i soggetti con obesità sono risultati essere a rischio per l’infezione relativa al Covid-19.
Con l’eccessivo sovrappeso infatti, si va incontro anche a problematiche relative allo stato di salute cardiovascolare, respiratorio e anche al rischio di diabete. Tutte queste problematiche rappresentano un grave rischio per il paziente in caso di Covid.
Gli esperti hanno affermato che nei pazienti obesi è presente un maggiore incremento della sintesi di citochine proinfiammatorie, da cui consegue una riduzione della risposta immunitaria e tutte le difficoltà relative alla cura dell’infezione da Covid. Un altro elemento da tenere sotto osservazione e da valutare con estrema attenzione è anche quello relativo al tessuto adiposo.
In particolare il grasso viscerale, ossia il tessuto adiposo collocato in profondità all’interno degli organi interni addominali, è estremante ricco di recettori dell’enzima 2 di conversione dell’angiotensina (ACE2) che legano la proteina Spike del coronavirus che trova cosi’ l’accesso per penetrare nelle cellule adipose.
In generale, per contrastare gli effetti e il decorso del Covid-19, ma non solo, è fondamentale ridurre notevolmente il tasso di persone in sovrappeso e soggetti con obesità nel nostro paese.
Tornare ad un sano regime alimentare e ad un’abituale attività fisica può aiutarci a contrastare questo
fenomeno in crescita in Italia.