Fame notturna: cosa fare, sintomi e rimedi

Avere fame proviene da una specifica richiesta di energia dall’organismo quando i valori di glicemia scendono sotto ai livelli basali. Ma spesso si parla di fame emotiva per cui è necessario un percorso psiconutrizionale e non di un ‘semplice’ percorso nutrizionale. Parte tutto da lì. Il problema diventa nel momento in cui c’è un abuso sotto questo profilo che porta a ricorrere a questa richiesta continua anche al di fuori dei pasti, ad esempio di notte e se ciò si perpetua nel tempo si innesca un vero e proprio disturbo “sindrome da alimentazione notturna”

Cosa fare per contrastare la fame notturna?

La fame notturna è riconosciuta nell’ambiente medico come una vera e propria sindrome da combattere e depennare. E lo si può fare. Capita molto spesso di svegliarsi nel cuore della notte per agguantare i primi cibi che si trovano davanti.

Molto spesso questo è dovuto al fatto di aver mangiato qualitativamente male a cena, nonostante più volte si sia detto che per un’alimentazione sana la cena riveste un ruolo importante. Per questo motivo il corpo tende a volere ancora di più e, in questo senso, una cena maggiormente equilibrata a livello qualitativo e quantitativo può aiutare tantissimo.

Lo stile alimentare va corretto in maniera graduale ed è buona norma monitorare, di tanto in tanto, il proprio peso. Il segreto, in pratica, è mangiare bene nell’arco della giornata.

Andrebbero evitate quelle lunghe astinenze da cibo dove non si mangia nulla o diete troppo restrittive a meno che non si seguano percorsi precisi e seguiti da un nutrizionista come la dieta chetogenica, così come i pasti incompleti dal punto di vista nutrizionale. Mangiare lentamente è una regola da applicare sempre in modo da permettere al cervello di raggiungere una sensazione di sazietà maggiore.

Quali sono i sintomi della fame notturna?

La fame notturna si può manifestare in tanti modi. Quando si comincia a saltare un pasto fondamentale come la colazione poiché ci si sente troppo gonfi avendo mangiato di notte.

Questa condizione si può accentuare ancor di più quando a saltare non è soltanto la colazione, ma anche il pranzo, ad esempio.

Si preferisce mangiare tanto di notte proprio perché nell’arco della giornata si entra in una sorta di sindrome anoressica, anche se non ha nulla a che vedere con essa.

Tutto ciò determina uno stato di insonnia e di sonnolenza perenne che si ripercuote a livello psicofisico, perché si rischia di entrare nel circolo vizioso della fame nervosa. Questi sono altri sintomi da non sottovalutare in assoluto, così come la cosiddetta iperfagia. Trattasi di un fenomeno compulsivo, ma dal carattere transitorio o permanente, a seconda dei casi e che si manifesta come una sorta di reazione alle ore di sonno mancate. Il metabolismo viene completamente sconvolto nella sua ciclicità e subisce un processo di rallentamento durante le ore notturne.

In questo modo l’organismo non digerisce adeguatamente tutto quello che viene ingurgitato. Con tutti i rischi di sovrappeso e obesità, anche infantile, del caso. La depressione e l’ansia cominciano ad essere sempre più forti nel momento in cui aumenta il desiderio di sfamarsi costantemente nella notte. Stati psicologici che danno luogo ad una vera e propria patologia di fondo da combattere e depennare.

Quali sono i rimedi della fame notturna?

Mangiare di notte quantità industriali di cibo può essere estremamente compromettente per il corpo umano in caso di abuso incontrollabile. Ma se si è ancora nella fase di controllo i rimedi possono essere molteplici da sfruttare.

In primo luogo è fondamentale individuare la causa che c’è dietro a questo problema. Fattori di stress emotivo o fisico si configurano come uno dei principali pretesti per arrivare a tutto ciò. Ecco perché “psicanalizzare” la propria routine quotidiana e fare una sorta di lavoro analitico su se stessi è uno dei punti di partenza per una buona terapia psicologica.

Dopodiché si passa alla normalizzazione delle proprie abitudini alimentari. Regolarizzare i pasti e aumentare gradualmente le calorie ingerite da colazione a cena aiuta moltissimo a diversificare l’impatto calorico stesso. In pratica l’obiettivo da porsi deve essere orientato non verso una dieta drastica, ma nell’ottica di un regime sano, nutriente e che non includa il cosiddetto cibo “spazzatura”.

Basta puntare sui cibi leggeri e non farsi tentare dal male notturno, facendo attenzione ai cibi da evitare se ci sono problemi di salute a monte. Facile a dirsi, ma seguendo queste semplici regole e con una buona volontà si può fare. Altrettanto favorevole il fatto di bere tanto e di lasciare in frigo solamente cibi che non contengono eccessive calorie o condimenti pesanti.

In questo modo si può resistere a qualsiasi tipo di tentazione. Consigliabile, ad esempio, mantenere in bella vista conservati uova, verdure e yogurt, rigorosamente senza zucchero. Attingere da qui piuttosto che da altre fonti di sostentamento durante la notte fa tutta la differenza del mondo.

Quali sono le cause della fame notturna?

La fame notturna è un rischio concreto a cui può andare incontro chiunque. In buona parte incidono molto i livelli di serotonina. Nel momento in cui questo ormone risulta più basso, automaticamente aumenterà il senso di fame. Tutto correlato. Fattori come stress e ipoglicemia fanno tutto il resto. Tutto ciò influisce sui livelli di ACTH e cortisolo, due elementi importanti da tenere a bada in fase di analisi per non perdere il controllo sul proprio stato di salute.

L’insonnia e la gravidanza sono due motivi validi che spingono a cavalcare l’onda della fame notturna. Capita di frequente nelle donne a causa dei cambiamenti ormonali in atto. Per questo bisognerebbe cibarsi, anche nel loro caso, di alimenti più salutari, come, ad esempio, la frutta, seguendo un percorso ad hoc per quanto concerne la nutrizione della donna. Assolutamente da evitare i cibi che si digeriscono poco facilmente, come snack e patatine.

Alle cattive abitudini alimentari, spesso e volentieri, si accompagnano diete in essere considerate troppo restrittive per l’organismo. La reazione conseguente è che ci si affida a cibi “esterni” per combattere il disagio che si vive in relazione a ciò.

L’incremento dell’appetito si associa alla convinzione del corpo di recepire poche calorie. In poche parole si cede molto più facilmente ai fattori esterni e, dunque, il rischio di cadere in tentazione, di fatto, diventa molto più alto.

Imparare a riconoscere i segnali emanati dal proprio corpo, dunque, aiuta a combattere tutte queste cause di disturbo. Oltre a riconoscerli, ascoltarli permette di affrontare una situazione evidente di disagio con maggiore forza e consapevolezza del pericolo imminente.